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lunedì 21 ottobre 2013

LUCE E MATERIA




Galleria  d’arte Mentana
P.zza Mentana 2/3 r - 50122 Firenze
Tel. 055.211985 - Fax. 055.2697769
galleriamentana@galleriamentana.it

Luce e materia
Rassegna d'arti visive contemporanee: fotografia, tecniche miste e scultura

INAUGURAZIONE: Sabato 2 novembre 2013, ore 18.00

La Galleria D’Arte Mentana guidata e diretta da Giovanna Laura Adreani, opera nel cuore del centro storico di Firenze, sita nell’omonima piazza tra il Ponte Vecchio e la Galleria degli Uffizi. Oltre ad interessarsi di Artisti storicizzati, la Galleria si occupa di promuovere e divulgare nuovi talenti italiani e stranieri, nel panorama dell’Arte Contemporanea.

Disponiamo di uno Spazio Culturale adiacente la galleria per dare continuità espositiva agli Artisti che intendono rimanere in permanenza presso la Galleria d'Arte Mentana di Firenze.
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 25 Novembre 2013

ARTISTI IN  MOSTRA:
Vittorio Tessaro, Italia  “la Ballerina – Scultura”
India Blake,   U.S.A. “the heart of the west - Fotografia “
Giammaroo amici   Italia “infanzia rubata – Fotografia”
Natalia Kempowsky   Colombia “Size Matters? – Scultura”
Renzo Sbolci, Italia “Son le vite e le presenti e vive e le future a dare forma a ciò che siamo adesso tecnica mista “
Janice Alamanou, Gran Bretagna “Genesis elements - earth – Fotografia”
Bernard Hoyes, U.S.A. “Sweeping ribbons -Olio su tela”


Orario galleria: 11.00/13.00 - 16.30/19.30
Domenica e Lunedì mattina chiuso

ProssimoAppuntamento
Valori di continuità 14 Dicembre 2013

giovedì 10 ottobre 2013

Proroga della chiusura della mostra di Luigi De Giovanni - SUTTA LE CAPANNE DU RIPA - SPECCHIA LECCE - 31 ottobre 2013




Proroga della chiusura della mostra di Luigi De Giovanni - SUTTA LE CAPANNE DU RIPA - SPECCHIA LECCE - 31 ottobre 2013

La chiusura della mostra di Luigi De Giovanni, nello studio “Sutta Le Capanne du Ripa” Specchia (LE), Intitolata “Ritrovare il paesaggio”, curata dall’Associazione Culturale E20cult e allestita dall’Arch. Stefania Branca, verrà prorogata a giovedì 31 ottobre 2013 e si potrà visitare tutti i giorni dalle ore 17:00 alle 20:00
Contatti: Cell. 329 2370646

Luigi De Giovanni inconsciamente ha sempre conservato nel suo animo il profondo legame con la terra d’origine, ricca d‘ulivi e di sassi. Molte volte si è allontanato portandosi via sensazioni e turbamenti per poi ritornarvi e, ultimamente, fermarvisi più a lungo avvertendone l’afflato: quel soffio che gli fa scaturire l’impulso creativo immergendolo totalmente nel “suo” paesaggio.
“Il ritorno al paesaggio” è il racconto del luogo che gli appartiene, che sa suscitare in lui sentimenti d’amore e angoscia: di ricordi gioiosi e di grande dolore. Il ritorno al suo paesaggio lo riporta a immergersi nell’humus loci di una campagna che lo coinvolge sin nell’inconscio. Specchia si anima del Genius che suscita in lui sensazioni contrastanti che lo guidano a una conversazione silenziosa con il paesaggio e a pennellate sintetiche e gestuali che descrivendo il luogo raccontano l’Io dell’artista.
Per questa mostra ha scelto di dipingere due zone e di ciascuna ha colto lo spirito, le differenze e le similitudini. Gli ulivi e i muretti che emergono dalla terra rossa di “Magnune” si confrontano con quelli di Pajare Grassano, in un dialogo di colori che descrivono intimi tormenti di ricordi sfumati e percezioni ancestrali. I fusti della sofferenza nodosa di fatica e fame, i muretti a secco spogli e severi e la fertile terra rossa rubata alla roccia, si combinano in pennellate che sono sintesi del pensiero di chi ha voluto compenetrarsi totalmente nel paese amato, alcune volte sfuggito e oggi ritrovato con tutta la spiritualità in un afflato che sa di poesia. Luigi ha qui dipinto, con una furia quasi selvaggia, immergendosi nei colori carnalmente. Gli sono bastati pochi tocchi e la magia della pittura si è combinata in tagli dolorosi e armonie sognanti di un artista che ritrovando Specchia ha ritrovato la sua anima e la sua terra mai dimenticata.                                              Federica Murgia  

giovedì 26 settembre 2013

SUTTA E CAPANNE DU RIPA mostra di De Giovanni Luigi


Sutta e Capanne du Ripa
Specchia (LE)
Ritrovare il paesaggio
Curata da: Associazione Culturale E20cult
Allestita da: Arch. Stefania Branca
Inaugurazione: 05 ottobre ore 10:00
Dal 05 al 10 ottobre 2013
Sabato 05 ottobre: dalle ore 10:00 alle ore 21:00
Dal 06 al 10 ottobre dalle ore 17:00 alle 20:00
Contatti: Cell. 329 2370646
Website: degiovanniluigi.com
Mossi dalla curiosità e dalla voglia di conoscenza si può andare ovunque alla ricerca di colori e sensazioni, luoghi e climi nuovi che non riescono però a far avvertire il senso di appartenenza e di casa. Anche Luigi De Giovanni, sognatore errabondo, si è sentito a casa solamente con il rientro nella sua terra: luogo sicuro, nello stesso tempo, sfuggito e agognato nell’inconscio. Qui nel Salento ha ritrovato se stesso: ha ritrovato il suo animo, la sua storia, i suoi colori. Qui ha dipinto con una furia, quasi selvaggia, data dall’urgenza di fissare ciò che aveva inconsciamente conservato. Ha tracciato i profili di mille colori di un paesaggio, di pietra, che sa trasmettere i racconti del tempo. Queste opere saranno in mostra dal 5 ottobre 2013 in un’installazione che sarà allestita nello studio “Sutta Le Capanne Du Ripa” a Specchia (LE).
                                                                 Federica Murgia





















domenica 8 settembre 2013

de giovanni luigi a Mesagne br


Artista: Luigi De Giovanni
Titolo della mostra antologica: La rinascita di Flora
Spazio espositivo: Galleria Le Ali di Mirna Via Ruggiero Normanno n.22-24 - Mesagne (Brindisi)
Inaugurazione: 14 settembre, ore 20
Date: Dal 14 al 24 settembre 2013
Orario: dalle 10.00 alle 12.00 – dalle 18 alle 21
Ingresso libero
Coordinamento: Il Raggio Verde
contatti: 3470080778 lealidimirna@libero.it
website: degiovanniluigi.com
lealidimirna.it
ilraggioverde.it



Prosegue il progetto artistico dell’artista specchiese Luigi De Giovanni che continua la sua ricerca artistica con un nuovo ciclo di mostre nel grande Salento, partita ancora una volta dal suo atelier a Specchia con la mostra intitolata “Quaquaraquà”.  Artista di calibro nazionale e internazionale Luigi De Giovanni indaga la luce e la poesia del paesaggio attraverso una lettura dei cambiamenti culturali, economici e politici che hanno caratterizzato la società e i costumi dalla seconda metà del Novecento in poi. Fulcro ideale del progetto è il rapporto uomo natura che lo porta a Mesagne, negli spazi espositivi della Galleria Le Ali di Mirna dove dal 14 al 24 settembre presenterà il ciclo di lavori intitolato “La rinascita di Floraomaggio a madre terra, metaforicamente rappresentata dalle particolarissime nature morte.  
Intervengono al vernissage 14 Settembre 2013 - ore 20: Franco Scoditti Sindaco Comune di Mesagne, Giampiero Pizza Assessore alla Cultura Comune di Specchia.
La presentazione critica dell’artista sarà a cura di Rita Fasano che scrive:  L'itinerario poetico di Luigi De Giovanni ci incoraggia a confonderci con la natura, con l'armonia cosmica e diventare parte di essa, perché in fondo è questo il tormento dell'uomo, non poter essere in armonia con il cosmo, non poter aderire completamente alla natura, al prodigio, al tanto ambito e desiderato accordo dei sensi con il ritmo cosmico.
Di fronte a un mondo che corre sempre di più verso il progresso e la tecnologia, la sola possibilità di salvezza è tornare all’elementare, conoscerne i suoi aspetti principali, inseguendo l’innovazione sulla base dei principi di Madre Natura. L’elementare è la nostra origine l’essenza delle cose, la loro esistenza prima di essere possedute dalla scienza finalizzata che ne ha costretto lo spirito alla forma e allo scopo.
È così che l’esperienza artistica di Luigi De Giovanni ha una grazia primitiva, genuina, essenziale. La genuina intensità dell'intuizione che giunge a mettere a nudo la vocazione astratta della sua pittura”.

La mostra è organizzata da Il Raggio Verde in collaborazione l’associazione E20Cult, l’associazione Eterogenea e la Galleria Le Ali di Mirna ed ha ricevuto il patrocinio del Presidente della Giunta della Regione Puglia,  dell’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia, della Provincia di Brindisi, del Comune di Mesagne e del Comune di Specchia.


Cenni biografici

Nato a Specchia, dove ha un proprio atelier, Luigi de Giovanni vive e opera tra il Salento e Cagliari. Diplomatosi all’Istituto d’Arte di Poggiardo (Lecce) nel 1969, nel 1974 si diploma all’Accademia delle Belle Arti di Roma. Nel 1973 con il maestro Avanessian inizia lo studio dell’imprimitura delle tele e delle terre

Nel 1980 sperimenta la tempera all’uovo; realizza alcune opere con un unico filo conduttore “scalate sociali”. Nel 1988 sperimenta tecniche miste con l’uso di materiali di scarto simbolo di “rifiuto” quali: segatura, trucioli metallici, pezzi di gomma inservibili, carta e tessuti. Nello stesso anno inizia il rapporto con la Galleria “Mentana” di Firenze che lo presenta alla Fiera Arco di Madrid. Negli anni Novanta inizia a realizzare e ad esporre opere che hanno come filo conduttore “l’angoscia nella società attuale” e comincia ad usare i vecchi jeans come tele per le sue opere a carattere  sociale. Il nuovo millennio lo vede siglare importanti collaborazioni con la Galleria Della Tartaruga – ROMA e la Galleria “III Millennio” di Venezia.

La sua lunga carriera artistica lo ha visto tenere mostre in tutto il mondo: New York, Parigi, Tokyo, Bruxelles, Gent, Madrid, Siviglia, Ginevra oltre  che nelle principali città italiane da Milano, a Roma, Firenze, Pisa, Bologna, Ferrara, Cagliari Lecce…


Principali mostre personali dal 2001 ad oggi


2001 - “Caschi Bianchi Europa” Roma “Un modo d’intendere la pittura” dal 21/04/ al 17/05
2001 - Galleria “Mentana” Firenze “ Segni e Forme” dal 06 al 21/10
2001 - Galleria “ La Bacheca “ Cagliari “.....questo e questo....solo un modo per intendere la pittura........” dal 20 al 31/10
2002 - “Club Internazionale Lyceum” Firenze “Luce e Colori” dal 1 al 14/02
2002 - “Castello Carlo v ” Lecce “ L’uomo soffiò e........” dal 09 al 18/02 presentato dalla galleria “ Il Raggio Verde” Lecce
2002 - “ Castello Risolo di Specchia” dal 04 al 24 agosto presentato dal Comune e dalla Pro Loco di Specchia
2002 - “Piccola Galleria” Specchia “Le vibrazioni del colore nella luce”
2003 - Galleria “La Bacheca “ Cagliari “ La Danza del Colore”
2003 - Galleria “III Millennio” Venezia

2004 - “SUBLIMATIONS - landscape of the soul” 5/16 luglio Espace Couloir r.d.c. ASP - PARLAMENTO EUROPEO Bruxelles
2004 - “Urlo Nel Buio” Sutta Le Capanne Du Ripa Specchia Lecce
2004 - Galleria “ Della Tartaruga” 25 settembre 5 ottobre Roma
2004 - “Urlo Nel Buio” Galleria “La Bacheca” 9/20 ottobre Cagliari
2004 - “Urlo Nel Buio” Galleria Raggio Verde 4 dic. 4 gen. Lecce
2005 - Galleria “Della Tartaruga” Settembre 05 Roma
2005 - Genesi del Colore settembre Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Piombino
2005 - Genesi del Colore ottobre 2005 Culturale Sardi in Toscana, Piazza Santa Croce, 19, collaborazione con la galleria d’arte Mentana, Firenze
2005 - PROFILI DELL'ESSERE Galleria d'Arte III Millennio – Venezia - dal 12 al 30 Novembre
2006 - Jeans SPAZIO CULTURALE MENTANA FIRENZE
2006 - “ELIOS” Sala degli ulivi - Borgo Cardigliano Specchia (LE) presentato da Toti Carpentieri2010 – PAESAGGIOOLTREPAESAGGIO - AMACI: ASSOCIAZIONE MUSEI ARTE CONTEMPORANEA
9 ottobre 2010: Giornata del Contemporaneo Sesta edizione
 GALLERIA BERNARDINI - EX CONVITTO PALMIERI Lecce
2010 - Palazzo Baronale di Girolamo Comi - Piazza della Vittoria Lucugnano (Lecce) - AMACI: ASSOCIAZIONE MUSEI ARTE CONTEMPORANEA
9 ottobre 2010: Giornata del Contemporaneo Sesta edizione
2010 – Studio “Sutta Capanne dellu Ripa” a Specchia
2010 - Galleria d'arte "LA BACHECA"
Via Dei Pisani, 1 Cagliari

2011 – “Sutta Capanne dellu Ripa” Specchia Lecce - Objects – oggetti
2011- LUIGI DE GIOVANNI - SPECCHIA / FIRENZE - Eventi organizzati in occasione della settima edizione della Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI
2011 “TRACCE DI FEDE” – Mostra e installazione - Studio “Sutta Capanne dellu Ripa” -  Specchia
2011- LUIGI DE GIOVANNI - SPECCHIA / FIRENZE - Settima edizione della Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI - performance che dura tutta la giornata, presso lo Studio “Sutta Le Capanne du Ripa” (nell’ambito della mostra “Tracks: tracce”
2011 “TRACCE DI FEDE” – Mostra e installazione - Studio “Sutta Capanne dellu Ripa” a Specchia
2012  “Tracce di Ri€voluzione” a cura di TOTI CARPENTIERI - LECCE, SALONE DELLE FESTE, EX CONVENTO AI TEATINI
2012  “Rivoluzione” Spazio d’arte Sutta Le Capanne du Ripa a Specchia - In occasione dell’8° Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiana.
2012 – Mostra presentata da Toti Carpentieri - Antologica – Castello Risolo Specchia
2013 – Quaquaraquà – Atelier Sutta le Capanne de lu Ripa - presentazione Antonietta Fulvio

Info e approfondimenti: www.degiovanniluigi.com www.facebook.com/arte.degiovanni








venerdì 19 luglio 2013

QUACQUARAQUA’ mostra di luigi de giovanni

QUACQUARAQUA’

Luigi De Giovanni
Quacquaraquà
Artista: Luigi De Giovanni
Titolo della mostra:  Quacquaraquà
Spazio espositivo: Sutta Le Capanne du Ripa – Specchia (LE)
Inaugurazione: Sabato 13 luglio 2013 ore 20.00
Date: Dal 13 luglio al 13 agosto 2013
Orario: dalle 10.30 alle 13,00 - dalle 18.00 alle 24
Ingresso libero
Presentazione: Antonietta Fulvio
Allestimento: Arch. Stefania Branca
Coordinamento: Il Raggio Verde
Contatti: Cell. 329 2370646
Website: degiovanniluigi.com
ilraggioverdesrl.it - ufficiostampa@ilraggioverdesrl.it
Quacquaraquà
Certi della loro erudizione, i saputi, sputano le loro verità con fare sicuro affermandone oggi una sempre diversa o arricchita rispetto a quella sostenuta ieri. Hanno leggiucchiato, senza troppa attenzione per i contenuti, o sentito sprazzi di notizie, anche pruriginose, che spacciano per oggettive e giuste. Si pavoneggiano, aggiungendo di volta in volta nuovi particolari, perché hanno sentito o percepito dei frammenti di voci qua e là. Frequentemente carpiscono idee, che poi spacciano come proprie, il più delle volte appiccicate, mancando lo spirito creativo e l’ideazione che dà anima ai pensieri e alle cose. Le idee, di cui si appropriano i quacquaraquà, sono monche e riescono a sorprendere il pubblico solo per poco, in quanto, non hanno un successivo sviluppo e coerente continuità. Qualche volta riescono ad avere il seguito di persone che, anche in buona fede, prestano attenzione, e per questo vanno col petto in fuori e hanno l’aria d’essere molto importanti.
I quacquaraquà parlano sul nulla convinti di essere scaltri ma, ad ascoltarli, si capisce subito che rappresentano solo la vuotezza mentale e che possono discorrere solo di pettegolezzi, di sentito dire, di cose mai approfondite. Frasi fatte, respirate e rinforzate nei gruppi chiusi, danno il senso della loro cultura e della mancanza di ricerca dell’ideativo, del giusto e del bello.
S’infastidiscono quando qualcuno osa confutare l’inconsistenza contenutistica delle cose di cui parlano e continuano a pavoneggiarsi con giri di parole che giustificano solo l’ignoranza: la mancanza di sostanza interiore che possa sostenerli al di fuori delle nozioni che danno loro certezze. Questi sono i quacquaraquà che mi lasciano tutte le volte con un dubbio “ci sono o ci fanno?”
Luigi De Giovanni in otto opere ha voluto raccontare il vuoto chiacchiericcio e fare un omaggio a Leonardo Sciascia che, nel libro “Il giorno della civetta”, divise gli uomini in categorie, sistemando nell’ultima proprio i quacquaraquà, persone che, secondo l’autore, <>. L’artista ha colto lo spunto e usando gli strumenti della pittura, ha trovato idee e sensazioni materializzando le angosce e le ferite che causa il pantano dei pettegolezzi sino a renderlo concreto nel colore che tinge in monocromo una tela di denuncia, diventata metafora del fango sputato inutilmente. Gocciolamenti, spruzzi, macchie essenziali, nelle opere in mostra, realizzate di getto, esprimono la rabbia istintiva del gesto pittorico che si manifesta, anche, mettendo in primo piano la parola, linea guida, “quacquaraquà”.
Nell’opera “malinconia in bianco su sfondo rosa” gocciolamenti di calce, tracce di tinteggiatura di pareti d’abitazione, si rapprendono in una grande e densa macchia screpolata come se si fossero manifestati i segni del disfacimento degli ideali e dei sogni colpiti dagli schizzi melmosi. Uno sfondo rosato, traccia di speranza, contrasta con i sicuri segni bruni che esaltano il significato della cupa malinconia dell’opera che riporta ai piccoli paesi, humus che fermenta il genio ispirato, che fa avvertire sensazioni di disagio, di mancata accettazione dell’uomo per quello che è e non per quello che dovrebbe essere secondo i quacquaraquà benpensanti.
Trama del racconto pittorico è la tristezza dell’animo, colpito dalle maldicenze, che si palesa nei dipinti denunciando la superficialità dei quacquaraquà che trasformano in schizzi di fango appiccicoso, che viene scagliato addosso alle persone per annullarle per allontanarle dal loro posto, anche sociale. Le gestuali macchie esprimono la cattiveria diventata tormento, mentre ripetere sulle tele la scritta “quacquaraquà” è una catarsi liberatoria che denuncia l’immobilità mentale di chi non sa rendersi conto del significato delle ferite che infligge. Una tela gialla, che si anima di allegra vitalità e della gioia di ricominciare nel bianco in esplosione, diventa la speranza che si afferma nell’opera dove da uno sfondo bruno di tela grezza, in cui si addensano macchie spesse di colore bianco, c’è la memoria delle persone che riescono a sfuggire al chiacchiericcio: al limo che le aveva circondate e ferite.
Nelle opere in mostra si percepiscono le sensazioni di animi offesi e la stoltezza dei quacquaraquà: che potranno continuare con il loro impegno sparlando ed enunciando sproloqui su persone, cose o argomenti.
I quacquaraquà sono rappresentati, con sagace ironia, in un omaggio a Leonardo Sciascia che con poche parole riusciva a donarci il clima di un paese dove anche le pareti delle case mormorano.
L’artista con una metafora dà spunto ai loro futuri discorsi….  
                                                                                      Federica Murgia


Luigi De Giovanni
Quacquaraquà
Artist: Luigi De Giovanni
Title of the exhibition: Quacquaraquà
Exhibition space: Sutta The huts du Ripa - Mirror (LE)
Opening: Saturday, July 13, 2013 20:00
Date: From July 13 to August 13, 2013
Time: from 10.30 to 13.00 - from 18.00 to 24
Free admission
Presentation: Antoinette Fulvio
Equipment: Arch Stefania Branch
Coordination: The Green Ray
Contact: Cell 329 2370646
Website: degiovanniluigi.com
ilraggioverdesrl.it - ​​ufficiostampa@ilraggioverdesrl.it
Quacquaraquà
Some of their erudition, the saputi, they spit their truth with making sure today affirming an ever changing or enriched compared to that sustained yesterday. They leggiucchiato, without much attention to content, or heard bursts of news, even itchy, which pretend to be objective and fair. Prance, adding new details from time to time, because they have heard or perceived fragments of voices here and there. Frequently carpiscono ideas, which then pass off as their own, most of the time stuck, lacking the creative spirit and the design that gives soul to the thoughts and things. The ideas, which are siphoning off the quacquaraquà, are maimed and manage to surprise the audience only briefly, since they do not have a consistent further development and continuity. Sometimes I manage to have the following of people who, even in good faith, paying attention, and for this to be with his chest out and have the air of being very important.
The quacquaraquà speak on nothing but believe to be clever, to listen to them, it soon becomes clear that they represent only the emptiness of mind and can only talk of gossip, hearsay, things never investigated. Phrases, breathe and reinforced in closed groups, give a sense of their culture and the lack of research dell'ideativo, the just and the beautiful.
S'infastidiscono when someone dares to refute the inconsistency of content of the things they are talking about and continue to strut with turns of phrase that justify only the ignorance, the lack of inner substance that can support them outside of the notions that give them certainty. These are the quacquaraquà that leave me all the time with out a doubt "there are or are they doing?"
Luigi De Giovanni in eight works he wanted to tell the empty chatter and make a tribute to Leonardo Sciascia that, in the book "The Day of the Owl", divided human beings into categories, placing the last quacquaraquà own, people who, according to the ' author, << should live like ducks in the puddles >>. The artist took the cue and using the tools of painting, he found ideas and feelings materializing anxieties and wounds that cause the slew of rumors until it becomes concrete in the color tinged in monochrome canvas of a complaint, became a metaphor for the mud spat unnecessarily. Drips, splashes, stains essential, in the works on display, made of cast express the instinctive anger of the pictorial gesture that occurs, too, by highlighting the word, guideline, "quacquaraquà."
In the work "melancholy in white on a pink background" dripping of lime, traces of painting the walls of Settlement, coagulate into a large and dense scrub cracked as if they had manifested signs of the collapse of the ideals and dreams affected by sketches muddy. A background pink, trace of hope, contrasts with the brown signs sure that enhance the meaning of the black melancholy of the work that brings to small countries, humus Brewing inspired genius, which makes feel discomfort, lack of acceptance of human for what it is and not for what it should be according to the quacquaraquà conformists.
Plot of the pictorial story is the sadness of the soul, affected by the slander, which manifests itself in the paintings exposing the superficiality of quacquaraquà that transform into splashes of sticky mud, which is thrown on people to discard to remove them from their posts, including social. The gestural marks express malice become torment, while on the canvas repeat the word "quacquaraquà" is a cathartic release denouncing the stillness of mind of those who can not realize the significance of the wounds it inflicts. A yellow canvas, which is alive with cheerful vitality and joy to start exploding in white, becomes the hope that the work where it is stated from a background of brown raw canvas, in which thicken thick patches of white, c ' is the memory of people who manage to escape the chatter: the silt that had surrounded and wounds.
In the works on display are perceived feelings of hurt minds, and folly of quacquaraquà: they can continue with their commitment and gossip stating rants about people, things or topics.
The quacquaraquà are represented, with shrewd irony, in a tribute to Leonardo Sciascia with a few words that could give us the climate of a country where even the walls of the houses murmur.
Artist with a metaphor gives inspiration to their future speeches ....
                                                                                      Federica Murgia